
Nella Kabbalah, l’insieme degli insegnamenti mistici dell’ebraismo, si fa riferimento a Rachele, moglie di Giacobbe, che dopo essere morta di parto, dando alla luce il suo secondogenito, venne sepolta in Israele tra Betlemme e Gerusalemme. La tradizione vuole che avvolgendo sette volte un filo rosso intorno alla sua tomba sia possibile ricevere influssi positivi.
Rachele è la personificazione del mondo fisico, esempio di sacrificio estremo nell’atto di proteggere la propria progenie da ogni male. Da quella leggenda è stata mutuata quindi l’usanza di confezionare braccialetti dello stesso colore, la tinta che simboleggia il segnale di pericolo, decorati con sette nodi, che coincidono con le dimensioni mistiche con cui si può entrare in contatto.
Il braccialetto va indossato sul polso sinistro perché questo è il lato da cui l’anima attinge l’energia vitale, e per di più dovrebbe essere infilato da qualcuno che prova vero e sincero affetto per il ricevente. Molti non hanno idea di tutti questi risvolti nascosti e si limitano a portare l’accessorio semplicemente perché lo hanno visto addosso ad altri.
Il potente amuleto serve a scacciare le negatività e attirare le energie buone, tuttavia il suo funzionamento dipende soprattutto dal crederci davvero e anche dal proprio stato emotivo. Per avere una maggior efficacia è necessario conservare una mente e un cuore puri, privi di rabbia, risentimento o desiderio di rivalsa. Coltivare pensieri di generosità e comprensione verso il prossimo permette al braccialetto di agire nel modo in cui è concepito, allontanando il male e guidando su un sentiero di pace e di luce.
Il braccialetto va indossato sul polso sinistro perché questo è il lato da cui l’anima attinge l’energia vitale, e per di più dovrebbe essere infilato da qualcuno che prova vero e sincero affetto per il ricevente. Molti non hanno idea di tutti questi risvolti nascosti e si limitano a portare l’accessorio semplicemente perché lo hanno visto addosso ad altri.
Preghiera da leggere quando si lega un filo rosso
7 nodi – un numero fortunato obbligatorio corrispondente a ciascun nodo. Di conseguenza, il filo rosso sul polso è correttamente legato alla preghiera, dove ogni nodo ha la sua linea:
- Preghiamo: con la grande potenza della Sua mano destra sciogliete le catene!
- Accetta la preghiera del tuo popolo, rafforza e purifica noi, il Terribile!
- Preghiamo: onnipotente! Proclama la tua unità, salva, come la mela di un occhio!
- Benedici, purificali, mostra loro misericordia, concedi loro la tua invariabile giustizia!
- Irremovibile e santo, governa il tuo popolo con grande gentilezza!
- Solo Uno, l’Altissimo, rivolgiti al tuo popolo, ricordando la tua santità!
- Accetta la nostra preghiera e ascolta il nostro grido, Tu, davanti al quale si apre il segreto!
Dopo che i nodi sono stati allacciati tutte e sette le volte, chi indossa il talismano deve pronunciare le parole finali: “Sia benedetto il nome della gloria del suo regno nei secoli dei secoli!”
La seconda opzione per legare correttamente un filo rosso al polso include la preghiera ortodossa. Viene letto durante la formazione di tutti i noduli dal primo all’ultimo:
“Signore, mi ha dotato di questo potere inesauribile, la capacità di proteggere da problemi e disturbi, dai nemici e dagli spiriti maligni. Questo filo diventerà un muro inviolabile, (nome) che protegge, danneggiando nessuno che permette di fare pensieri malvagi e bandisce. Sette chiavi, sette serrature serrature, non si spezzano mai, poiché c’è la tua parola solida in cielo e sulla terra. Amen! “
È obbligatorio legare un talismano solo con buone intenzioni, non voler il male a una persona e pregare esclusivamente per il suo benessere.